La logistica portuale è per sua natura un’attività nella quale la presenza fisica di personale specializzato in varie mansioni è un fattore imprescindibile per una corretta e rapida gestione delle fasi di movimentazione delle merci.
In questo quadro l’avvento delle conseguenze dovute alla pandemia da Covid-19 ha comportato l’adozione di misure tali da garantire la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti, rispettando i vincoli sanitari e mantenendo al tempo stesso efficiente l’operatività portuale.
Per quanto riguarda i dipendenti Vecon, sono state applicate tutte le limitazioni ai contatti interpersonali attraverso l’osservanza della distanza minima e l’uso dei dispositivi di protezione individuale che l’azienda ha da subito provveduto a fornire abbinati a una periodica sanificazione dei luoghi di lavoro e dei mezzi in uso.
Questo scenario ha comportato una nuova modalità di relazione tra le persone che hanno dovuto adattarsi a cambiamenti rapidi e sostanziali nei rapporti di lavoro e non solo.
Nello specifico il personale Vecon, a tutti i livelli e nei diversi ruoli, ha saputo interpretare correttamente questo importante cambiamento. Distanziamento, smart working, mascherine, gel igienizzanti e sanificazioni sono diventati parte della nostra quotidianità.
In questo anno le merci hanno continuato a transitare attraverso le banchine del Porto di Venezia e i container riempiono tuttora gli spazi doganali. Questo denota che a cambiare sia stato l’approccio al lavoro e non il lavoro stesso che, grazie alla resilienza dimostrata da Vecon e dal suo personale, garantisce ora come in futuro l’arrivo e la partenza delle merci anche a fronte di eventi importanti e traumatici.